“MENS SANA IN
CORPORE SANO” SALUTE VUOL DIRE PREVENIRE E NON CURARE
di Michelangela Martinisi
Decimo
Giungo Giovenale è l
'autore latino della tanto citata frase “Mens sana in corpore
sano”, il concetto fermo dell
'autore che l
'umanità ha la tendenza a vivere e dare importanza all'effimero
,solo quando l
'insorgere di una malattia turba il corpo ci si accorge di aver
trascurato una parte importante di sè .
L'idea
che per vivere bene bisogna avere un corpo ben curato e bello si
accosta al senso più profondo di essere quindi sano e in salute, ma
ragionando su questo modo di pensare in realtà è in linea con il
significato assunto nel mondo di oggi ossessionato prima di tutto dalla
fisicità delle persone. Nel la corsa verso il progresso l
'uomo ha perso di vista la cosa più importante,sé stesso.
Siamo
una società quantitativa e non qualitativa e spesso ci troviamo a
vivere la quotidianità e la vita come una“ lista della spesa” e così ci
programmiamo la giornata come fossimo robot e più cose riesco a fare
contemporaneamente e più sono bravo. Obblighiamo il nostro corpo ad un
ritmo a cui deve agire e muoversi e non ci risparmiamo mai neanche
quando il corpo stanco ci chiede riposo,siamo sempre più stanchi e
incapaci di goderci le piccole cose che la vita ci offre,azioni minime
come prendere un caffè diventano azioni prive di senso e il mangiare
pura necessità e intanto la testa è da un'altra parte continuamente e
il corpo sofferente si manifesta,è qui che incorre la malattia.
Quando
stiamo male prendiamo una pillola pensando che con questa è già tutto
risolto e con la mente siamo già orientati verso altri obbiettivi ,ma
quando il malessere fisico o mentale non passa e il medico non sa bene
cosa poter prescrivere per dato sintomo, allora tutto si rallenta e la
tanta fretta e le tante cose da fare non servono più a niente,si inizia
ad ascoltare sé stessi. In Cina il rapporto medico-paziente si fonda su
basi e metodologie diametralmente opposte a quello a cui siamo abituati
in Occidente.
Nella
tradizione dei paesi occidentali il medico è abituato a lavorare sui
sintomi e sulle malattie dei pazienti con l'obiettivo di curare un
malessere o un malfunzionamento,dunque si pensa alla salute solo quando
questa è compromessa, minacciata o comunque quando manca. In genere le
persone si rivolgono infatti ai medici quando si sentono male ma
nell'antica Cina, invece ,quattro volte l
'anno
tutta la famiglia va dal medico e lui a seconda delle caratteristiche
del paziente prescrive delle diete da seguire,attività fisica e medicine
naturali da assumere e percepisce un onorario per questo servizio,ma se
un suo paziente si ammala lui si sente mortificato per questo perché in
tanti anni di consulenza non è stato in grado di prevenire accuratamente
la malattia e per la sua cura non pretende di essere pagato.
Questo
perché il medico cinese ha la tendenza a rivolgere la propria attenzione
alla totalità dell’ essere umano,nella globalità del suo manifestarsi e
tutte le informazioni inerenti al sintomo vengono raccolte e tessute
insieme, finchè non si giunge ad un” quadro di disarmonia” che esprime la
situazione di squilibrio del paziente e serve da guida alla terapia.
C'è
la necessità di considerare la salute non più come mera assenza di
malattia, ma come uno stato più globale di benessere legato strettamente
ad un concetto olistico e soprattutto di prevenzione,promozione e
mantenimento della salute dell’individuo
promuovendo stili di vita salutari. Una buona attività fisica aiuta a
controllare il livello di glicemia nel sangue, migliorando la capacità
dell’organismo di usare l’insulina,per ridurre lo stress, ridurre il
peso corporeo e sentirsi fisicamente meglio nelle azioni della propria
quotidianità.
Nello Yoga e nel Pilates c
'è un approccio totalmente diverso verso noi stessi,creo in me lo
spazio perché il mio io più profondo possa essere manifesto e con
ciò
riesco a rilassarmi nei pensieri svuotando la mente,respirando in modo
armonico, miglioriamo le funzioni del nostro corpo ed ossigeniamo il
sangue e il fatto che il mio corpo sia presente in quelle azioni
cambiano il mio modo di pensare.
Nel Pilates nello specifico si parla di
migliorare la propria postura e la propria vita centrando il nostro
baricentro nella zona addominale detta “Power house”e tonificando quei
muscoli del tronco sostengo meglio gli organi al suo interno e attuo un
controllo cosciente di qualunque mio movimento e azione compresa la
respirazione e quindi raggiungo un equilibrio fisico e mentale.
Addirittura si sta facendo strada questo pensare olistico nello sport
e il portare la quotidianità e la praticità in esso trova come
esempio il Nordik Walking,attraverso questa camminata con i bastoni
lavoro sul mio assetto posturale a partire dalla “rullata” del piede e
quindi si parla di “grounding”ovvero il ristabilire il contatto dei
piedi con il terreno e quindi divento più padrone della mia
realtà,miglioro il mio appoggio del piede e magicamente miglioro la mia
postura,brucio grassi,respiro meglio e all
'aria aperta e il potere di sentire la carica
energetica nelle gambe e nei piedi mi fa sentire più sicuro e radicato e
alla fine per dire che a prima vista sembra che sto solo camminando.
Vivere lo sport come perfezione fisica e sacrificio costante dell'
allenamento non è il mezzo per arrivare al benessere,il corpo assume
posture corrette ed equilibrio quando anche la mente è equilibrata. La
salute e il benessere pero tanto coinvolgono l
'individuo quanto la collettività,nelle
società arcaiche la buona salute è l’equivalente del l’equilibrio di
una comunità e del proseguimento della specie.
L
'individuo come soggetto umano ecologico è una
costante relazione familiare e sociale, il cui benessere viene
determinato da fattori individuali e sociali.
Aderire all’idea che la
salute si determina a livello sociale aiuta a definire l’attribuzione
del significato di benessere e di malessere di una comunità. Il
riconoscimento del ruolo importante della salute individuale quale parte
di una salute globale della comunità, intesa come organismo sinergico e
capace di influenzare positivamente e negativamente le parti del
sistema.
Occorre un intervento basato sulla persona: le basi sono il
profondo rispetto dell’essere umano,quale se non la scuola come ambiente
fondamentale in cui investire per gli interventi di promozione e
prevenzione della salute. Nella scuola si supporta l’individuo e il
gruppo, si strutturano le prime relazioni esterne alla famiglia in base
alle quali l’individuo tenderà a riproporsi in futuro e una buona
educazione alla salute intesa non
sulle conseguenze dei principali fattori di rischio quali il
tabagismo,alcol,droghe e alimentazione scorretta che se pur utili non
indurranno gli studenti a non compiere malsani azioni ma partendo dal
principio dell’ accrescere l 'autostima,la
cura di sé e della propria alimentazione e prendersi cura della propria
sfera affettiva.
Informare, educare, assistere, stimolare la
responsabilità individuale, affinché ogni persona diventi protagonista e
responsabile della propria salute e delle proprie scelte.
Michelangela
Martinisi |