L'IMPORTANZA DELLA PAUSA PRANZO
I numeri, si sa, sanno spesso essere
impietosi. A maggior ragione se riguardano lo stato di salute. In
Italia, nonostante la dieta mediterranea, esistono più di 16 milioni di
persone in sovrappeso e gli obesi superano oramai i 5 milioni, con una
tendenza all’aumento – i numeri sono raddoppiati nel giro di dieci anni.
La fonte è uno studio del progetto europeo Food, promosso da
Accor Services.
Un progetto a favore dell’alimentazione equilibrata,
che si propone di combattere sovrappeso e obesità attraverso l’incontro
tra domanda e offerta, tra consumatori e ristoratori.
Una ricerca che ha
coinvolto più di quattromila persone in tutta Europa, dalla quale emerge
una forte volontà, negli intervistati, a cambiare o variare regime
alimentario nella pausa pranzo.
Tutto nasce, però, da una cattiva abitudine:
la mancata colazione. In Italia il 14% degli intervistati la salta
sistematicamente: questo comporta una fame eccessiva a pranzo, che
talvolta rende vano ogni tentativo di lavorare nel pomeriggio. La
notizia positiva – se vogliamo – è il tramonto del fast food. Solo il
2,7% dei lavoratori in pausa pranzo decide di mangiare un panino
preconfezionato, magari restando davanti alla propria scrivania. Ma come
si organizzano gli italiani in pausa pranzo? Il 25% va al ristorante o
in pizzeria, il 18% al bar/tavola calda, il 36% fa riferimento alla
mensa aziendale.
Il programma Food dà alcuni consigli
sia ai consumatori che ai ristoratori. Per i primi: seguire una dieta
corretta e varia nell’arco della settimana, inoltre evitare alcolici a
pranzo e diminuire il consumo di pane tra un pasto e l’altro.
Per i
ristoratori: informare i clienti sui valori nutrizionali, evitare di
servire sale e olio a tavola, consentire la scelta tra una porzione
media e una abbondante. Perché dopo pranzo, purtroppo, bisogna tornare
al lavoro.
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